Patologie

Fratture della spalla e lussazioni del cingolo scapolare


Fasce d'età:

15-40
40-50
50-70
oltre 70

La spalla fa parte di una struttura che in ambito medico viene chiamata cingolo scapolare: l’insieme di ossa, muscoli e articolazioni che collegano gli arti superiori al tronco. Nell’ambito della traumatologia della spalla mi occupo di diagnosticare e trattare le fratture della spalla e le lussazioni che interessano il cingolo scapolare. In particolare:

Frattura dell’omero prossimale e della diafisi

La frattura dell’omero prossimale è la terza frattura per incidenza dopo il femore e il radio distale. Nelle persone anziane con osteoporosi, la frattura dell’omero in genere è provocata da traumi a bassa energia come una semplice caduta dalla posizione eretta. Nelle persone giovani la causa è più spesso un trauma ad alta energia, come un incidente stradale o sportivo.

Oltre al dolore acuto, i sintomi di una frattura dell’omero prossimale sono la netta impotenza funzionale, con impossibilità di sollevare il braccio. Inoltre è presente un caratteristico ematoma all’interno del braccio che si estende fino al gomito e al torace.

Il trattamento dipende dalla tipologia di frattura. Se la testa dell’omero non è scomposta, in genere è sufficiente indossare un tutore in rotazione neutra del braccio per 4-6 settimane e poi iniziare la riabilitazione. Se invece la frattura è scomposta, è necessario intervenire chirurgicamente.

Radiografia di una frattura dell'omero prossimale
Radiografia di una frattura dell’omero prossimale
TAC di una frattura dell'omero prossimale
TAC di una frattura dell’omero prossimale

Frattura della clavicola

La frattura della clavicola non è molto frequente. In genere è provocata da un colpo diretto alla spalla, come una caduta in bicicletta o un incidente. Comporta sintomatologia dolorosa e talvolta una deformità e un ematoma visibile, essendo la clavicola contornata da pochi tessuti molli. Una clavicola rotta, se allineata, può guarire spontaneamente con l’ausilio di un tutore e un percorso di fisioterapia. In caso di frattura scomposta, si procede chirurgicamente con una procedura di osteosintesi.

Radiografia di una frattura della clavicola
Frattura della clavicola

Frattura della scapola

La frattura della scapola è un evento piuttosto raro e in genere si verifica a causa di traumi ad alta energia quali incidenti stradali o cadute da altezze elevate. Proprio l’origine traumatica fa sì che spesso la frattura della scapola sia associata ad altre lesioni.

I sintomi sono quelli tipici di una frattura alla spalla: dolore acuto, impossibilità di muovere il braccio, ematomi. La decisione tra trattamento conservativo e chirurgico dipende dalla localizzazione anatomica e dal livello di scomposizione della frattura. Per tale motivo è necessaria un’attenta analisi tramite TAC.

Lussazione acromion-claveare

La clavicola dal lato della spalla è collegata a una porzione della scapola chiamata acromion. Quando avviene il distaccamento della clavicola dall’acromion si parla di lussazione acromion-claveare. È molto frequente negli sport da contatto. Provoca dolore acuto e può diventare cronica se non viene curata entro pochi giorni. 

Il trattamento conservativo è indicato solo nelle lussazioni di stadio 1 o 2. L’arto viene immobilizzato, quindi si procede con la fisioterapia per recuperare la mobilità. Se invece la clavicola è completamente distaccata o dislocata, dallo stadio 3 in poi, è necessario agire chirurgicamente con la ricostruzione dei legamenti. 

Radiografia di una lussazione acromion-claveare
Lussazione acromion-claveare

Lussazione sterno-claveare

L’articolazione sterno-claveare collega l’estremità mediale della clavicola con lo sterno e rappresenta l’unico mezzo di unione articolare del cingolo scapolare con il tronco. A seguito di una caduta sul braccio o sulla spalla, quest’articolazione può lesionarsi ed essere interessata da distorsione, sublussazione o lussazione. Si tratta di un evento piuttosto raro e in genere il trattamento è conservativo, con immobilizzazione iniziale e percorso di riabilitazione.

Diagnosi di una frattura alla spalla o lussazione del cingolo scapolare

Per diagnosticare una frattura alle ossa della spalla o una lussazione del cingolo scapolare è necessario l’esame clinico, con anamnesi ed esame obiettivo della zona interessata. Può essere richiesta una radiografia per confermare l’ipotesi di frattura. La risonanza magnetica è utile in caso di sospette lesioni ai tessuti molli, mentre la TAC con costruzione 3D è l’esame cardine per lo studio dettagliato della frattura e per la sua pianificazione chirurgica.


Sintomi dei traumi al cingolo scapolare

I traumi al cingolo scapolare comportano dolore acuto, che rende impossibile il movimento del braccio e della spalla, ematomi e gonfiore localizzati. In ogni caso, poiché la sintomatologia in larga parte è comune alle diverse fratture e lussazioni, è indispensabile rivolgersi a un ortopedico specializzato in chirurgia della spalla che possa individuare correttamente la patologia e definire il trattamento più adatto.

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Trattamento dei traumi al cingolo scapolare

Sia per le fratture sia per le lussazioni a carico del cingolo scapolare, nei casi non gravi si predilige il trattamento conservativo, con un’iniziale immobilizzazione del braccio e della spalla con tutori appositi e un percorso di fisioterapia. La riabilitazione ha il compito di scongiurare l’insorgere di una rigidità di spalla, rinforzare la muscolatura e recuperare la corretta mobilità.

Con lesioni più gravi, ad esempio le fratture scomposte dell’omero prossimale o della clavicola, si procederà per via chirurgica con un intervento di osteosintesi a cielo aperto, per riallineare e fissare le parti ossee. Se la testa dell’omero fosse particolarmente danneggiata, si potrà valutare anche la sostituzione con una protesi.

Nel caso di una lussazione acromion-claveare cronica, oltre le tre settimane dall’episodio si deve procedere alla ricostruzione dei legamenti non più riparabili, con un intervento di legamentoplastica in artroscopia assistita.

Fisioterapia della spalla

La fisioterapia della spalla è adottata sia come trattamento conservativo sia come percorso riabilitativo post-operatorio. È fondamentale che sia svolta con la supervisione di fisioterapisti specializzati.

Osteosintesi dell’omero e della clavicola

Quando l’omero prossimale o la clavicola sono interessate da una frattura scomposta, si deve procedere per via chirurgica con un intervento di osteosintesi. Le parti ossee vengono riposizionate e fissate.

Protesi della spalla

La protesi della spalla, anatomica o inversa, restituisce funzionalità all’articolazione e permette di riprendere una vita normale nei casi di artrosi grave. Dà ottimi risultati anche in pazienti anziani.

Ricostruzione acromion-claveare

Quando una lussazione acromion-claveare si è cronicizzata, oltre le 3 settimane, è necessario un intervento di ricostruzione dei legamenti tramite tendine di banca in artroscopia assistita.